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ALCUNI SUGGERIMENTI PER MIGLIORARE IL TUO ITALIANO: LEGGERE

Ecco alcuni suggerimenti su attività di lettura per migliorare il tuo italiano!

Quando leggiamo attiviamo più o meno consapevolmente una serie di processi, bellissimi e fondamentali, dei quali siamo per lo più inconsapevoli. Se rendiamo questi meccanismi espliciti e ne diventiamo dunque consapevoli, possiamo orientarci con maggiore efficacia nel magico ma a volte complesso mondo della lettura e della comprensione dei testi che ci troviamo davanti.

Cosa accade nella nostra mente quando leggiamo? E come possiamo immergerci nel testo come in un’avventura avvincente ma al contempo sicura, superabile?

Immaginiamo di avere davanti agli occhi un libro, un articolo, una poesia o una recensione; quello che ci accade si ripete costantemente ma al contempo creativamente: ogni volta che ci troviamo davanti ad un insieme di parole e frasi, attiviamo una strategia, un meccanismo che ci porta a sviluppare ipotesi rispetto al contenuto del testo che abbiamo di fronte, anticipandone il sèguito, la prosecuzione.

Di frase in frase, di parola in parola confermiamo o confutiamo le nostre anticipazioni, in un processo continuo di rimandi positivi o negativi rispetto alle ipotesi formulate.

Si tratta di un processo comune, economico in termini di dispendio cognitivo, alimentato positivamente dalla lettura stessa che funge da allenamento, esercizio rinforzante.

Questo processo, che prende il nome di expectancy grammar (in italiano tradotto con “grammatica dell’anticipazione”) costituisce una risorsa incredibilmente potente che aumenta di potenziale proporzionalmente a quanto leggiamo.

Più leggiamo, meno leggiamo. Più leggiamo, più familiarizziamo con i vari tipi di testo, maggiormente sapremo ipotizzare cosa dirà il testo che sta per arrivare e che per noi nasconderà sempre meno segreti. Ci appaga, ci motiva, ci emoziona leggere intuendo cosa accadrà. Ci fa sentire dentro il testo, lettori protagonisti, quasi con una capacità “generativa” rispetto al testo. E questo ci spinge a leggere ancora e ancora di più.

Il primo suggerimento, scontato ma altrettanto utile, è dunque quello di tuffarsi nella lettura! Leggere tutto di tutto per avvicinarsi a tanti tipi di testi: romanzi, poesie, testi di canzoni, ma anche opuscoli, messaggi whatsapp, titoli o sottotitoli dei giornali: ognuna di queste letture rappresenta una preziosa occasione per familiarizzare con i testi per riuscire ad anticiparne il contenuto e quindi a comprenderli sempre meglio.

Urge però un ulteriore suggerimento, fondamentale per procedere con gratificazione e successo nella lettura: non è necessario capire tutto quello che leggiamo. È sufficiente comprenderne il senso generale, il messaggio principale, tollerando il fatto di non avere (per il momento) una comprensione totale di ciò che leggiamo. La competenza linguistica crescerà anche grazie a queste letture e, tornando più volte (nel corso del tempo) su una vecchia lettura, ne comprenderemo una percentuale sempre più alta.

Facciamo una prova per sperimentare il processo di expectancy grammar; leggiamo la seguente frase: “Ieri pomeriggio io e miei amici dell’università siamo andati a vedere il nuovo film di Spielberg: stupendo! Quando siamo usciti faceva così freddo che ci siamo subito rintanati….”. Stop!

Cosa state pensando? Come prosegue la frase? O meglio, come potrebbe proseguire? Quali sono le nostre ipotesi, le nostre anticipazioni?

“Ieri pomeriggio io e miei amici dell’università siamo andati a vedere il nuovo film di Spielberg: stupendo! Quando siamo usciti faceva così freddo che ci siamo subito rintanati….”.

in un bar dietro il cinema”? , “a casa di Luca che abita lì vicino”?, “in un ristorantino che conosciamo bene”?

Nella nostra testa prendono velocemente e continuamente forma idee che possano essere in linea con la parte di testo appena letta.

Cosa intendiamo quando diciamo “essere in linea”? Intendiamo diverse cose. Vediamo le più importanti.

La nostra anticipazione può avvenire e avviene prima di tutto in base alla nostra conoscenza del mondo; al nostro vissuto potremmo dire, ai nostri riferimenti culturali, sociali, familiari,  emotivi, professionali. È quindi di fondamentale importanza esporsi il più possibile a testi autentici (articoli di giornale, messaggi, ricette, romanzi, biografie, recensioni di film ecc ecc) nei quali possa emergere la cultura italiana. In questo modo potremo affrontare il testo con una conoscenza del “mondo italiano” sempre più profonda, che ci aiuterà a “stare comodi” nel testo, a leggerlo sentendo di conoscerne (o quantomeno di avere un’idea) le basi culturali e sociali.

Leggendo molto saremo via via in grado di immaginare e anticipare la parte del testo che sta per arrivare con una frase e un concetto che riteniamo essere il più sensato in relazione a quanto letto sin qui. Nel nostro esempio, completiamo dunque la frase con “in un bar dietro il cinema”? , “a casa di Luca che abita lì vicino”?, “in un ristorantino che conosciamo bene” perché, in base al senso di quanto sin qui letto,  ipotizziamo luoghi nei quali si possa stare al caldo; non pensiamo ad un parco, ad un lago o ad una passeggiata all’aria aperta ma ipotizziamo in modo inconscio luoghi chiusi e quindi probabilmente caldi (casa di Luca, bar, ristorante). Per praticare questo processo indispensabile possiamo svolgere un’attività in autoapprendimento nella quale pieghiamo la parte destra del foglio, coprendo di fatto la parte finale della frase o del periodo. Proveremo quindi ad ipotizzare come potrebbe proseguire o terminare la frase e infine confronteremo la nostra ipotesi con quella effettivamente riportata sul testo cogliendone analogie e differenze.

Come possiamo allora sviluppare questo processo di anticipazione e comprensione del testo il  più efficacemente possibile? La prima riposta è dunque di ordine socio-culturale: esponendoci al contesto culturale di riferimento della lingua che stiamo apprendendo attraverso testi autentici che abbiano al loro interno riferimenti socio-linguistici reali e organizzando (dove possibile) occasioni di immersione e interazione nei diversi contesti socio-culturali (visite culturali, aperitivi, cineforum, appuntamenti teatrali e molto altro).

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Il secondo tipo di strumento che possiamo esercitare per orientarci efficacemente in un testo sfidante è l’appiglio grammaticale. Torniamo ancora al nostro esempio: “Ieri pomeriggio io e miei amici dell’università siamo andati a vedere il nuovo film di Spielberg: stupendo! Quando siamo usciti faceva così freddo che ci siamo subito rintanati….”.

La frase ci apre, a livello di struttura morfosintattica, una serie di opzioni possibili. Man mano che  “frequenteremo” la lingua e la cultura italiana, esponendoci ad una ricca molteplicità di testi autentici, acquisiremo questo meccanismo in modo via via più automatico.

La nostra frase aprirà così la “strada morfo-sintattica” a possibilità quali: ““in un bar dietro il cinema”? , “a casa di Luca che abita lì vicino”?, “in un ristorantino che conosciamo bene” ecc ecc.

Potrebbe anche aprire la strada ad una prosecuzione di questo tipo: “in palestra”, “a scuola”. Cosa accade in questo caso? Sebbene l’anticipazione sia corretta da un punto di vista grammaticale, appare poco plausibile invece dal punto di vista contestuale e culturale.

E questo ci deve far ricordare che questo meccanismo di anticipazione del contenuto mette in campo ogni volta tutti i parametri coinvolti: conoscenza del contesto socio-culturale, grammatica e… infine, il lessico.

Ultimo ma non ultimo tra gli strumenti indispensabili per riuscire a comprendere un testo, è naturalmente quello legato alla competenza lessicale. Possiamo evincere il significato di un termine o di un’espressione dal contesto e dobbiamo provare a farlo quando non conosciamo o non ricordiamo il significato di un termine ma, al contempo, siamo tenuti a creare e ad ampliare costantemente la nostra mappa lessicale, rendendola gradualmente più articolata e flessibile, per poter arrivare a comprendere sfumature, ironia e contenuti impliciti del lessico incontrato.

Come posso esercitare questa competenza? Il punto di vista di partenza resta quello di una visione di insieme che percepisce e studia la lingua come insieme di caratteristiche inesorabilmente connesse tra di loro e quindi anche la loro comprensione deve passare innanzitutto e primariamente attraverso uno sguardo d’insieme, intuitivo, globale. Ciò non significa che non ci si possa ricavare lo spazio per un focus specifico sui vari aspetti della lingua.

Possiamo quindi prevedere attività molto stimolanti di ricerca di sinonimi, definizioni e perifrasi; possiamo rimodulare un testo in registri e stili linguistici differenti; possiamo riscrivere un whatsapp letto utilizzando altre parole; prendere un termine e circondarlo di tutte le parole ad esso associato (ad esempio scrivo la parola “scrivania” e intorno riporto almeno dieci termini collegabili: studio, libro, computer, penna, portapenne, caffè ecc ecc). Questi tipi di attività contribuiranno ad arricchire il nostro vocabolario permettendoci di costruirci un bagaglio lessicale all’interno del quale selezionare per ogni occasione il termine e/o l’espressione più adeguata.

Teniamo allora a mente un’indicazione che possa fungere da bussola affinché il nostro studio della lingua italiana rappresenti un circolo virtuoso di esperienze formative e gratificanti:

giorno dopo giorno mi immergerò in testi autentici che mi espongano al mondo italiano, permettendomi di costruire competenze (dal punto di vista socio-culturale, grammaticale e lessicale) per affrontare queste immersioni testuali in modo motivante e gratificante, in un processo di scoperta continua.

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